05/07/2014 VELE D’EPOCA; LA REGATA DEI PRESIDENTI A CAMPOBASSO (SAVOIA)
"Le Vele d’Epoca a Napoli”, rassegna velica in corso nelle acque del Golfo, ha vissuto stamani il suo momento più goliardico con la “Regata dei presidenti”, l’inedita sfida tra il numero uno del Savoia, Carlo Campobasso, e quello del Circolo Remo e Vela Italia, Roberto Mottola di Amato. Il match race nelle acque antistanti Castel dell’Ovo è stato vinto da Campobasso a bordo di Ausonia, il primo Dragone stazzato in Italia di proprietà del Savoia. Campobasso, in barca insieme a Giovanni Longobardo e Alessandro Magnotta, ha preceduto di alcuni minuti Mottola, che ha regatato su Freja, Dragone di Erik Klingenberg, proprio insieme all’armatore e ad Enza Elefante. “È stata una regata divertente, che abbiamo vinto con un bel margine nonostante la loro partenza anticipata”, ha detto Campobasso, festeggiato in banchina da marinai e soci bianco blu. “Toccherà dunque al mio amico Roberto pagare, questa sera, una torta a tema a tutti i partecipanti delle Vele d’Epoca, da offrire durante la cena di gala offerta dal Savoia”. I due presidenti hanno rispolverato così i loro abiti da regatanti-velisti: Campobasso ha un buon passato sulla scena nazionale, Mottola ha partecipato alle Olimpiadi di Kiel nel 1972 e a quelle di Kingston quattro anni dopo. “Io e Carlo ci siamo ritrovati a gareggiare insieme dopo tantissimi anni – le parole del presidente Mottola - Ero poco più giovane di lui quando ho iniziato a veleggiare su una sua stessa barca, lo ammiravo a tal punto da copiarne i colori. Il pensiero in questa occasione è andato al papà, Marcello, che ha cresciuto intere generazioni di velisti e al quale il Circolo Italia ha dedicato la sua scuola vela”. “In effetti ricordo che nel 1965 il nostromo del Circolo Italia, Gennarino De Lella, mi disse: portati questo spilungone a bordo – ribatte il presidente Campobasso -. Era magro come un’alice e poco più che decenne e credo di essere stato il suo primo maestro. Come sempre, però, gli allievi superano il maestro, tanto che Roberto ha mietuto successi ineguagliabili come prodiere del mio amico Picchio Milone. Però questa volta mi sono preso la rivincita”. |