05/09/2015
CANOTTAGGIO: FAVOLA ITALIA, IL 4 SENZA DI MATTEO CASTALDO TORNA ORO MONDIALE

(ANSA) - ROMA, 5 SET - Favola Italia ai Mondiali di
canottaggio a Aigubelette in Francia. La nazionale azzurra
chiude la penultima giornata di gare iridate con l'oro vinto dal
quattro senza composto da Marco Di Costanzo, Matteo Castaldo,
Matteo Lodo e Giuseppe Vicino. Un quartetto che, con tanta
voglia di affermazione e, per alcuni di loro, anche con la
volonta' di riscatto per non essere stati troppo considerati in
passato, e' riuscito in un'impresa che mancava da venti anni: dal
mondiale di Tampere 1995 (epoca del ditti Giuseppe La Mura).
Una barca che si e' messa alle spalle l'Australia, bronzo
iridato 2014, e la Gran Bretagna, campione olimpica e mondiale
in carica, ma qui con un equipaggio totalmente rinnovato. Tutto
questo in solo duecento metri finali dopo aver lottato alla
morte prima per altri 1800 metri. Una storia e una vittoria
condensata dalle parole del presidente del Coni Giovanni Malago':
"E' un successo dell'Italia di La Mura e di Peppe Abbagnale.
Questi ragazzi sono stati fantastici e l'Italia deve essere
orgogliosa di vederli a Rio il prossimo anno. Sono stati bravi a
crederci fino in fondo e davvero ho remato con loro".
Una storia, quella del quattro senza azzurro, che affonda le
radici nel 1948 quando alle Olimpiadi di Londra l'Italia vinse
l'oro e poi ai Mondiali nel 1994 e nel 1995 ancora con due
medaglie d'oro fino ad arrivare ad oggi per il terzo oro
iridato. Un sigillo, in ogni modo, che fa tornare grande il remo
azzurro.
E grande e' la gioia di uno dei protagonisti Giuseppe Vicino
che racconta le fasi iniziali dell'impresa: "Siamo partiti a
scheggia, e abbiamo impostato un passo deciso e pulito. L'azione
dell'Australia non nego che poi ci ha messo un po' di
nervosismo, ma siamo rimasti lucidi e abbiamo continuato a fare
la nostra gara''. Una gara - aggiunge Matteo Lodo - ''fatta come
credevamo. Con gli australiani temevamo l'Olanda, ci aspettavamo
forse qualcosa di piu' da loro, ma cio' che contava e nel quale
abbiamo sempre creduto era la nostra vittoria, ed e' arrivata".
Per Matteo Castaldo ''e' un sogno che si avvera, dopo tutta una
vita di sacrifici. E' una sensazione unica, la nostra forza e'
l'essere un gruppo di amici, e' l'affiatamento che abbiamo che ci
ha portato fino a questo risultato''.
Chiude il racconto dell'impresa Marco Di Costanzo: "siamo
partiti convinti, e abbiamo spinto al massimo sapendo che se
avremmo preso subito una buona velocita' poi saremmo riusciti a
mantenerla. E' stato cosi', la barca era veloce, abbiamo preso il
comando e il passo e' stato ottimo''.